Un sabato con gli amici

Matteo, Andrea, Gianni, Fabio, Giulia, Renata e Anna, amici fin dall'infanzia uniti dal filo invisibile dei trauma vissuti. I primi capitoli narrano l'infanzia difficile, spesso tragica del gruppo. Poi l'autore ci riporta al presente, i protagonisti sono maturati hanno una famiglia e un lavoro. Matteo sposa Anna, Andrea sposa Renata, Giulia e Fabio vivono insieme e Gianni, diventato gay, prova ad entrare nel mondo della politica. Il gruppo di amici spesso si riunisce, ma durante una cena si verifica un evento drammatico che porterà a galla vecchie ferite apparentemente cicatrizzate delusioni e amori. Il romanzo di Andrea Camilleri affronta temi forti come la violenza sui minori, gli omicidi, i suicidi, lui stesso lo definisce un ROMANZO SPERIMENTALE, una storia a tratti crudele, dal linguaggio nuovo, distaccato dalle altre opere, dove non sono ammesse espressioni dialettiche ma una lingua tagliente, cruda e diretta. Mentre facevo la recinzione del libro, in TV davano gli aggiornamenti sull'omicidio di Sarah Scazzi, casualmente il libro della settimana casca a pennello, le due cose mi hanno fatto riflettere: speriamo tutti in un futuro migliore per le generazioni successive e preghiamo sempre che loro siano migliori di noi, ma come potrà succedere se nell'infanzia li abbiamo violentati, traumatizzati, fatti assistere ad ogni tipo di orrore? E come potranno vedere un futuro roseo se nel loro passato ci sono solo macerie?

Silvia Madonia